Sebbene quella degli influencer sia ormai diventata una vera e propria professione, per molti non è ancora del tutto chiaro cosa significhi fare questo lavoro e come si fa ad entrare in questo mondo.
Anche il sentiment nei confronti di questa nuova professione varia molto da persona a persona. C’è chi segue un certo numero di influencer e che magari ambisce anche a diventare uno di loro. C’è chi invece li considera dei nullafacenti che guadagnano soldi immeritatamente.
Per fare chiarezza una volta per tutte, nell’articolo di oggi esamineremo dettagliatamente tutto ciò che riguarda questo mondo.
Cosa significa essere un Influencer?
La definizione che dà Treccani.it è questa:
“Personaggio popolare in Rete, che ha la capacità di influenzare i comportamenti e le scelte di un determinato gruppo di utenti e, in particolare, di potenziali consumatori, e viene utilizzato nell’àmbito delle strategie di comunicazione e di marketing.”
Ma come fanno queste persone ad influenzarne altre?
In realtà c’è chi dice che le celebrità del web non orientano le preferenze e le opinioni di nessuno poiché vengono seguite da persone che già la pensano come loro e che, quindi, attraverso il follow, non fanno altro che confermare le proprie credenze.
Noi non siamo del tutto d’accordo. Di certo è vero che un influencer crea attorno a sé una community di persone che condividono lo stesso sistema di valori e che in qualche modo si identificano con lui.
Quindi in un certo senso è più difficile che l’influencer possa “influenzare” da un punto di vista ideologico (anche se questa eventualità non è del tutto esclusa). Di certo però sono in grado di orientare i consumi.
PRENDIAMO COME ESEMPIO CAMIEHAWK
Trentenne lombarda che da anni sui suoi canali social (e in particolar modo su Instagram) parla della sua vita e delle sue esperienze personali ma anche di film, serie tv, libri, cucina, giochi da tavolo, makeup e molto altro ancora. Il tutto però sempre mantenendosi, come dice lei, “umile” e genuina.
Attorno a sé raccoglie una community che condivide non solo gli stessi interessi ma anche questo modo di fare autentico e senza troppi fronzoli. Camiehawk infatti, a differenza di molti altri personaggi del web che spettacolarizzano la propria vita ricoprendola di glamour, mantiene una semplicità che la fa sempre apparire come la ragazza della porta accanto.
È indubbio quindi che i suoi follower sono tali perché apprezzano queste caratteristiche di semplicità, onestà e umiltà. E proprio grazie a questo background di valori e interessi comuni i suoi seguaci prestano molta fiducia ai consigli di Camilla.
Non è un caso, dunque, che ogni volta che Camiehawk pubblicizza un nuovo prodotto, vada sold out in pochissimo tempo (recentemente ad esempio è successo con un mascara, ma anche con il primo romanzo scritto da lei).
Ovviamente questa capacità di far aumentare vertiginosamente le vendite di un prodotto, suscita enorme interesse nelle aziende che perciò pagano gli influencer per mostrare i loro brand.
Per i più naive che vedono in questa pratica una manipolazione delle persone, li rassicuriamo subito: non è niente di nuovo.
La pubblicità e le celebrità che si fanno testimonial di un’azienda esistono ormai da decine di anni, ora si è solo passati dai canali di comunicazione tradizionali a quelli digitali.
Il problema della poca trasparenza degli influencer era tale fino a qualche anno fa, quando ancora non era regolamentato questo tipo di pubblicità sui social.
Adesso però chiunque pubblicizzi un prodotto dietro pagamento è costretto, per legge, a specificarlo nei propri post. In questo modo l’utente non sarà “preso in giro” e deciderà da solo se seguire o no i consigli d’acquisto.
Quanto guadagna un Influencer?
Abbiamo detto che gli influencer hanno un bacino di utenti fidelizzati e che le aziende hanno un grosso interesse nel raggiungere questi utenti, tanto da pagare per ottenere pubblicità. Ma quali sono i costi da sostenere?
Prima di dare un range di prezzi premettiamo che il costo di un annuncio da parte di un influencer varia a seconda del suo numero di follower.
Ovviamente più è alto il numero di persone che si raggiungono, maggiore è il prezzo che può chiedere ad un’azienda (più persone raggiunte significa più potenziali clienti e, se la strategia è esatta, significa per il brand anche più guadagni).
Vediamo quindi quali sono le tipologie di influencer in base al loro numero di follower e quanto guadagnano.
• NANO INFLUENCER – Da 1.000 a 10.000 follower
Generalmente vengono pagati dai brand con dei prodotti in regalo. In questo caso è difficile che diventi la sola professione di una persona.
• MICRO INFLUENCER – Da 10.000 a 50.000 follower
Guadagnano una media di 30 – 80 euro a post (poi ovviamente il costo può variare anche in base al tasso di engagement o se il post in questione rientra in una collaborazione più ampia che prevede anche altre attività).
• MID-TIER INFLUENCER – Da 50.000 a 500.000 follower
Possono chiedere fino a 500 euro per un post, dipende anche dal prodotto che devono pubblicizzare e dalla nicchia di mercato a cui appartengono.
• MACRO INFLUENCER – DA 500.000 a 1.000.000.000 di follower
Anche in questo caso il costo di un post può dipendere da tanti fattori e variare da caso a caso in base al potere contrattuale. Ad ogni modo, un macro influencer può partire da una richiesta minima di 500 euro fino ad arrivare a 5.000.
• MEGA INFLUENCER – Oltre 1.000.000.000 di follower
Tra le persone che hanno questa portata di seguaci non ci sono solo persone che hanno creato la loro fama direttamente sul web, ma anche celebrità provenienti dal mondo dello spettacolo, dell’intrattenimento, dello sport, ecc. Di conseguenza i prezzi possono variare moltissimo. Generalmente un mega influencer non accetta meno di 2.500 euro per collaborazione, ma le cifre possono raggiungere molti zeri come nel caso di Cristiano Ronaldo (600.000 dollari per post) o di Kyle Jenner (che secondo alcuni rumors può chiedere fino a 1.200.000 dollari per un post).
Non bisogna poi dimenticare che gli influencer hanno anche altri modi per monetizzare la propria visibilità online attraverso la partecipazione ad eventi, al lancio di un proprio brand ecc.
Un’altra pratica di guadagno che si è diffusa soprattutto su TikTok e Twich e che coinvolge sia gli influencer ma soprattutto i content creator (se non conosci la differenza tra i due niente panico, te ne parleremo meglio nei prossimi articoli), consiste nel richiedere donazioni ai propri fan.
In sostanza durante le dirette gli spettatori possono donare soldi per sostenere il lavoro del proprio personaggio preferito e dargli così la possibilità di continuare a produrre contenuti online.
Come si diventa Influencer
Come hai potuto constatare, diventare influencer può portare molte opportunità. Sebbene quasi tutti pubblichino contenuti sui social, però, non è così frequente raccogliere intorno a sé un seguito di migliaia di persone.
Il primo passo è fare personal branding cioè comunicare le proprie capacità e qualità, al fine di promuovere se stessi.
Per comunicare al meglio te stesso però devi prima aver chiaro chi sei. Non stiamo parlando di un’indagine filosofica sulla propria identità, ma una consapevolezza del perché le persone dovrebbero seguire proprio te, delle caratteristiche che ti differenziano dagli altri.
Una volta chiarito questo aspetto ti verrà naturale scegliere una tipologia di argomenti di cui parlare e associarla a racconti delle tue esperienze di vita quotidiana.
Le persone ti seguiranno per i contenuti utili e di valore che fornisci loro e si affezioneranno a te e alla tua storia dalla quale potranno trarre ispirazione.
Per questo uno dei consigli che i guru del personal branding danno è di essere autentici.
Le persone non vogliono vedere solo foto patinate e irrealistiche, ma scoprire altri esseri umani in cui possono identificarsi.
Per questo sono molto apprezzati gli influencer che mostrano onestamente anche i propri difetti, le proprie difficoltà e come ci convivono o le affrontano.
Ovviamente questo tipo di contenuti non porterà a niente se non si è costanti nelle pubblicazioni.
La costanza è fondamentale per renderti riconoscibile agli occhi dei tuoi follower e aiutarli ad affezionarsi a te. Inoltre anche gli algoritmi dei social premiano le pubblicazioni frequenti.
Ciò non vuol dire però che ci sia un numero giusto o sbagliato di contenuti da pubblicare settimanalmente o mensilmente. Devi capire qual è il numero di post utile per il tuo target e la tua nicchia.
Per capire come decidere la frequenza dei tuoi post e come organizzare al meglio le tue pubblicazioni ti suggeriamo di leggere il nostro articolo riguardante il piano editoriale.