L’influencer marketing è ormai una pratica enormemente diffusa sia tra aziende grandi che medio-piccole: ma come scegliere gli influencer giusti per il proprio brand?
Quali sono i parametri e le metriche da tenere in considerazione quando si vuole avviare una campagna di influencer marketing? Come ci si mette al riparo dal rischio di spendere molti soldi senza effettivamente ottenere un ritorno sull’investimento?
È importante conoscere la risposta a queste domande. Infatti, affinché un influencer possa aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi, non è sufficiente che ti stiano simpatici o che ti piacciano.
È necessario analizzare bene la situazione partendo da almeno 4 aspetti fondamentali.
Esaminiamoli subito.
Valori
Quando vai a scegliere un influencer a cui affidare la comunicazione e la sponsorizzazione di un tuo prodotto/servizio, non basta che la persona in questione abbia molto seguito. Deve anche essere coerente con il tuo progetto e il tuo brand, deve avere una serie di valori comuni a quelli che sostieni tu.
Ci spieghiamo meglio.
Un influencer che si descrive come semplice, alla mano, che si mostra ai suoi follower come il ragazzo o la ragazza della porta accanto, probabilmente non sarà la scelta migliore per sponsorizzare articoli luxury che puntano sull’esclusività.
Per avviare una partnership di successo, dunque, è fondamentale che ci sia una condivisione di valori di fondo tra l’azienda e l’influencer e, di conseguenza, tra l’azienda e il pubblico.
Ed è proprio su quest’ultimo punto che ci vogliamo concentrare nel prossimo paragrafo.
Target
È fondamentale capire a quale pubblico si rivolge l’influencer che vuoi coinvolgere nella tua campagna di marketing per essere sicuro che coincida con il tuo target.
Se vendi passeggini per bambini, vorrai coinvolgere qualcuno che sia seguito principalmente da Millennials e Generazione X non da adolescenti o da Boomers.
Lo stesso vale per gli interessi, il livello di istruzione, il lavoro svolto e qualsiasi altro dato determinante nella definizione del tuo pubblico ideale.
Engagement Rate
Quando si analizza il pubblico di un influencer ovviamente, una delle prime cose che si fa, è guardare il suo numero di follower e questa può essere una buona base di partenza che, però, va approfondita.
Non è detto infatti che iniziare una partnership con un profilo che ha un numero alto di follower sia più conveniente che iniziarla con uno che ne ha di meno. Tutto dipende infatti dal coinvolgimento. Ossia da quanto le persone interagiscono con i post e in che modo reagiscono. Solo attraverso like e commenti? O anche condivisioni?
Ci sono vari modi per calcolare l’ER, in base a quali tipologie di interazione sono più importanti rispetto ai tuoi obiettivi.
Ad esempio ì il tasso di coinvolgimento dei follower si calcola così:
SOMMA DELLE INTERAZIONI/ NUMERO FOLLOWER x100.
Nel caso in cui, però, si volesse tener conto della copertura di una pagina (la reach, ossia il numero di tutte le persone follower o non follower che hanno visto un post), l’engagement rate andrà calcolato in questo modo:
SOMMA INTERAZIONI/IMPRESSIONI (cioè il numero di persone che sono state raggiunte dal post) x100.
Un modo veloce per avere un’idea dell’engagement rate di una pagina Instagram è cercarlo su Not Just Analytics che calcola l’E.R. in base alle interazioni degli ultimi 12 post.
Sempre secondo Not Just Analytics, l’engagement medio di un profilo IG varia a seconda del numero di follower.
Per la precisione:
- E.R. Medio <1.000 follower: 8%
- E.R. Medio tra 1.000 e 5.000 follower: 5,7%
- E.R. Medio tra 5.000 e 10.000 follower: 4%
- E.R. Medio tra 10.000 e 100.000 follower: 2,4%
- E.R. Medio >100.000 follower: 1,7%
Autenticità
Un altro punto importante da considerare quando si scegliere qualcuno a cui proporre una collaborazione è l’autenticità.
In questo caso con autenticità intendiamo due concetti.
Il primo è l’autenticità dei follower. Ossia bisogna assicurarsi che i follower di un profilo social siano reali e, per farlo, basta dare un’occhiata ai post e verificare che ci siano commenti e che sembrino reali.
Il secondo concetto a cui ci riferiamo quando parliamo di autenticità riguarda proprio il modo di comunicare dell’influencer in questione.
Ad esempio: una persona che pubblicizza continuamente prodotti e brand (magari talvolta anche incoerenti con il suo target), a lungo andare sarà percepito come poco autentico e inaffidabile dal suo pubblico.
La soluzione ideale dunque sarebbe riuscire a collaborare con personaggi che attraverso i loro contenuti spontanei e genuini sono riusciti a creare un vero rapporto di fiducia con i propri follower.
Come abbiamo detto all’inizio del nostro articolo, quella dell’influencer marketing è ormai una pratica ampiamente diffusa anche tra le piccole aziende.
Ma se sei un libero professionista o un imprenditore alle prime armi, probabilmente l’influencer marketing non è ancora una strada percorribile per te, per far conoscere i tuoi servizi e il tuo brand.
Questo però non significa che non puoi svolgere nessuna attività di promozione sul digital. Al contrario, puoi trarre dai canali digitali grandi vantaggi. Come? Partendo dal personal branding.